lunedì 3 novembre 2008

PORNO IN CRISI? MACCHE’…


Il reality sulla vita privata e professionale di Rocco Siffredi partirà su Sky prima in Sud America e in Italia la prossima primavera. Franco Trentalance resiste a “La Talpa” su Italia 1 e si sussurra che sia proprio lui l’infiltrato messo appositamente lì dagli autori. Riccardo Schicchi, assoluto re mediatico, che fa la spola tra Rai e Mediaset. E migliaia (milioni) di siti Internet che si reggono grazie al sesso. Mercato in decadenza? Settore in crisi? Macchè! In verità, non si è mai consumato così tanto porno come negli ultimi cinque anni. Se sul motore di ricerca più diffuso si digita la parola “porno”, escono in 11 decimi di secondo 140.000.000 di riferimenti. Se si digita la parola chiave “hard”, si balza a 763.000.000! Sarà calata la vendita di DVD, visto che tutto si può scaricare (o masterizzare) da Internet, ma, per esempio, l’oggettistica sta attraversando il suo momento d’oro: nuove forme, materiali innovativi, toys pensati anche per un tipo di clientela più esigente.Il fatto è che la maggior parte delle aziende per adulti italiane è in mano a imprenditori di stampo vecchio, che hanno recepito gli impulsi dell’espansione via web in ritardo, che ancora si affidano a concessionari e rappresentanti, che a loro volta danno il prodotto agli agenti, che poi raggiungono i negozianti e infine l’utente finale, rinunciando a pensare che il ricambio generazionale nei sex shop non c’è stato. Mancano i 25-35enni che entrano nei negozi a comprare porno. Ma, nel contempo, ci sono milioni di utenti disposti a spendere poco ma che desiderano avere il proprio film porno preferito sul computer. Non pagano tanto, ma sono milioni! Ora, nel marasma generale dei siti porno, ci sono arrivati anche loro, ma in ritardo. Dopotutto, non è pensabile che un nuovo film di Rocco arrivi nei sex shop al prezzo di 35-40 € al pubblico, quando il nuovo DVD di James Bond costa 19,90 €! La nuova sfida è proprio questa, e qualcuno ci sta arrivando. In Italia, legalmente, si scaricano circa 25.000 film al giorno, per un giro di affari che va oltre i 3.000.000 € al mese. Il porno non è in crisi, si è solo parcellizzato. Per vendere di più, i mensili fanno a gara nel mettere le donne nude in copertina (è sempre stato così, ma anni fa era un’operazione lecita solo a Penthouse e Playboy). Le riviste di annunci (stra)vendono, le fiere di settore aperte al pubblico vanno a gonfie vele, i locali “di donne nude” si reggono tranquillamente. Alla luce dei fatti, e di questi dati, si può ancora dire che è un mercato in agonia? O in agonia c’è chi non ha saputo tenersi al passo coi tempi?(Nella foto: Jenna Jameson, la pornostar più famosa del mondo)

Fonte: Il Ciarlatano

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